Andrea Rinaudo
Presentazione
«È cosa mentale» diceva Leonardo della pittura.
Ma cosa si può dire della disciplina scultorea (senza dover scomodare ancora una volta l’epitaffio di Arturo Martini)? Andrea Rinaudo ri-pensa la scultura a partire dal suo stesso linguaggio, sia esso concettuale e/o formale; sfidando i canoni della tradizione, le opere dell’artista si sottopongono – e sottopongono noi stessi – a un costante interrogativo, che è eterno proprio come i valori durevoli dell’arte. La ricerca/rilettura di Rinaudo ne fa un “problema” da risolvere, ma anche da complicare, a guisa di sfida personale.
Alberto Zanchetta
ANDREA RINAUDO è scultore tout court. L’artista porta avanti una continua rilettura e interrogazione della scultura come disciplina, mezzo e al tempo stesso fine. La sua visione della scultura non è solo plastica e materica, vale a dire nell’esplorazione della materia, ma anche alchemica, legata cioè a quei processi che vedono la trasformazione e il divenire delle cose.
(CC,LocalArt 2014).
Non sapere dove ci troviamo, non è ineluttabilmente sinonimo di smarrimento, bensì un’opportunità per vivere nuove situazioni e creare progetti insoliti: questo è il suo gioco preferito.
Mettersi alla prova, per Andrea Rinaudo, vale a dire affrontare le situazioni da punti di vista differenti e con occhi più limpidi. La sensazione di smarrimento si tramuta in energia positiva, permettendogli di abbandonare il passato per dare vita e forza alla creatività a venire.
Le sfaccettature del mondo come egli le vive, che gli consentono di avvertire la realtà a volte controllabile e a tratti sfuggente, sono sfumature di tonalità diverse che migliorano l’aspetto di ciò che percepisce.
Andrea nasce a Savigliano (Cuneo) il 16/03/1989, vive e lavora tra Italia e Parigi.
Laureato al corso di scultura all’Accademia di Belle Arti di Bologna, con tesi dal titolo “L’essenza interna degli elementi”, votazione 110/110 con lode. Nel 2011 vince una borsa di studio Erasmus presso l’atelier degli artisti LUCY + JORGE ORTA (Studio Orta) a Parigi. Oggigiorno prosegue l’esperienza come assistente presso lo stesso atelier. Nello stesso anno è assistente al workshop Clouds/Nuages – Studio Orta “all’école nationale supérieure de architecture” ENSA-V di Versailles.